L’aumento dei tassi della BCE per i mutui a tasso fisso, il sesto aumento di 50 punti base,
quali conseguenze produce sui mutui e sul reddito di una famiglia?
E' già il sesto aumento.
La Banca Centrale europea ha deciso un aumento dei tassi d’interesse. Questa volta l’aumento è del 3,5%. Stiamo parlando del sesto aumento consecutivo dei tassi d’interesse a partire dal luglio del 2022.
I precedenti aumenti dei tassi di interesse sono stati dello 0,5% nel luglio del 2022, dello 0,75% nel settembre del 2022, ancora dello 0,75% ad ottobre. Fino allo 0,5% da ottobre 2022 a febbraio 2023.
Cosa si intende per aumento dei tassi di interesse?
Il tasso BCE è l’interesse ufficiale che la Banca Centrale Europea applica alle banche private quando concede loro prestiti. Questo tasso influenza gli interessi che le banche applicano ai clienti privati. Il tasso d’interesse della BCE è quindi una misura di politica monetaria che viene utilizzata per stimolare l'economia o regolare l'inflazione.
L’aumento o la diminuzione dei tassi ha conseguenze sui privati, influenzando gli interessi dei mutui e prestiti. È molto più di una percentuale di guadagno sui prestiti, può essere considerato uno strumento di gestione dell’economia europea.
Quali sono le conseguenze dell’aumento dei tassi sulle imprese?
Questo aumento, che si affianca ad altri aumenti a carico dei portafogli degli italiani, produce delle conseguenze sia per le famiglie che per le imprese.
Stando ad una analisi dello Studio Temporary Manager, a causa di questi aumenti, le imprese italiane dovranno pagare interessi per finanziamenti, mutui e leasing di oltre 35 miliardi di euro l’anno, rispetto ai 20 miliardi del 2022. Queste cifre sono dovute ad una esposizione debitoria, da parte delle imprese, di circa 749,2 miliardi di euro. Un aumento che potrebbe incidere negativamente sulla capacità di investire e crescere.
Conseguenze sui mutui a tasso fisso e a tasso variabile
Quali sono invece le conseguenze dell’aumento dei tassi BCE per chi ha stipulato mutui a tasso fisso oppure mutui a tasso variabile? Per chi ha già un mutuo a tasso fisso, l’aumento del tasso di interesse BCE non rappresenta una preoccupazione, dal momento che l’importo della rata rimane invariato.
Tuttavia, per chi deve stipulare un nuovo mutuo a tasso fisso potrebbe essere più complesso riuscire ad ottenere un prestito con tasso fisso: con tassi di interesse triplicati, l’importo complessivo del prestito potrebbe salire in modo importante, e le banche non erogano mutui con una rata superiore al 33% rispetto alle entrate mensili di chi fa richiesta di mutuo.
Quanto il mutuo è stato stipulato con tasso variabile, la situazione è ben diversa. La ridefinizione della rata avviene su base mensile, solitamente, e avviene attraverso la sommatoria di:
- Spread, la differenza di rendimento tra i BTP, ovvero i titoli di Stato italiani e i titoli di Stato tedeschi
- Euribor, termine che indica il tasso di interesse medio con cui le banche europee si prestano denaro tra loro.
L’Euribor subisce una forte influenza dai tassi di interesse stabiliti dalla BCE. Con il loro aumentare, come abbiamo appreso, aumenta anche il costo effettivo di un prestito. Per questo riguarda i mutui a tasso variabile, inevitabilmente si produrrà un aumento della rata, il cui valore assoluto dipenderà anche da quando è stato stipulato un mutuo.
Minore è il tempo che resta per l’estinzione del mutuo, in ogni caso, minore è l’incidenza dell’aumento dei tassi BCE sull’ammontare delle rate residue.
Cosa fare in caso di difficoltà nei pagamenti?
Il crescere delle rate di crediti in corso, così come l’inflazione, può determinare effetti negativi sulla capacità di spesa degli italiani. È possibile, e purtroppo nei fatti accade, che lo stipendio non basti più, e si dia fondo anche ai propri risparmi.
In una simile situazione debitoria, che può comunque protrarsi per un tempo limitato, quale scelta o strategia possono essere attuate? È possibile rivolgersi ad una società riparatrice del credito come Risolvi il tuo Debito.
Risolvi il tuo Debitoè in grado di realizzare un piano di rientro su misura delle possibilità economiche del cliente, negoziando significative riduzioni del debito con gli enti creditori. Una possibilità di riprendere in mano le proprie finanze, e la propria vita, cui avere accesso chiedendo una prima consulenza.