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Inflazione e tassi di interesse: che fare se aumentano?

tassi di interesse

Inflazione e tassi di interesse rappresentano un binomio che, se gestito in buona sinergia, può salvaguardare il potere d’acquisto dei nostri stipendi e dei nostri risparmi.

In quale relazione sono?

Quando parliamo di inflazione e di tassi di interesse, ci riferiamo a due potenti leve che, gestite in modo accorto, possono essere d’aiuto per la salvaguardia della capacità di spesa dei nostri risparmi, degli stipendi e, più in generale, del denaro di cui disponiamo.

In estrema sintesi, possiamo dire che questi due fattori rappresentano l’indicatore della salute economica di un Paese. La loro relazione non immediatamente comprensibile, a volte, ed è il risultato dell’influenza di più fattori, quali:

  • la politica fiscale e monetaria di un Paese
  • la situazione economica su scala globale
  • offerta e domanda sia di beni che di servizi.

Conoscere il modo in cui questi ultimi interagiscono tra loro ci permette di compiere scelte più consapevoli. Soprattutto in periodi nei quali gli stipendi sembrano non essere sufficienti per far fronte alle spese. In Europa è la BCE stabilire politiche sui tassi di interesse, negli Stati Uniti è la FED.

Ricordiamo, brevemente, cos’è l’inflazione. Questo termine indica l’aumento del prezzo dei beni al consumo, stabilito dal paniere ISTAT. Di riflesso, può anche indicare la diminuzione del potere di acquisto di una moneta.

Cosa accade se aumentano i tassi di interesse?

I tassi di interesse sono una leva, usata dalla banca centrale di un Paese, che viene adottata per svolgere degli interventi di natura economica. In linea di massima un tasso di interesse rappresenta la percentuale di denaro che un ente creditore addebita a chi riceve il prestito.

Proprio in queste settimane, ad esempio, la BCE ha deciso il sesto aumento consecutivo dei tassi di interesse, con ripercussioni significative per chi ha acceso un mutuo. Possiamo allora affermare che i tassi di interesse rappresentano il costo effettivo del denaro. Se una banca, ad esempio, presta 190.000 euro sotto forma di mutuo, per l’acquisto della prima casa, e applica un tasso d’interesse del 3,5% sull’importo prestato, ecco che il mutuo avrà un costo di 6.650 euro.

Se il denaro ha un costo maggiore, evento che accade proprio in un contesto di aumento dei tassi, ecco che la quantità di denaro in circolazione diminuisce.

Come interagiscono questi due fattori?

L’inflazione e i tassi d’interesse sono due variabili che influenzano in modo importante l’economia di un Paese, e delle nostre finanze. Una banca centrale ha quindi il compito di mantenere equilibrio tra queste due leve.

Quando l’inflazione è in crescita, la Banca centrale aumenta i tassi d'interesse per:

  • limitare la domanda di beni e servizi
  • ridurre la circolazione di denaro
  • contrastare l'aumento dei prezzi.

Al contrario, quando l’inflazione è bassa e l’economia è in una fase di bassa crescita, la Banca centrale riduce i tassi d'interesse per stimolare la spesa e l’accesso al credito.

L’interazione tra inflazione e tassi d’interesse è comunque complessa e può avere effetti collaterali. Quando i tassi d’interesse sono bassi, le persone sono maggiormente incentivate a ottenere prestiti, spendere e investire, producendo come conseguenza un aumento dell'inflazione. Inoltre, l’aumento dei tassi d’interesse può anche rallentare l’economia, ridurre gli investimenti e portare ad un aumento della disoccupazione.

Una banca centrale deve quindi trovare il giusto equilibrio tra l’inflazione e la crescita economica, agendo sui tassi d’interesse. Questo è un compito delicato e richiede una profonda conoscenza dell'economia del Paese, delle tendenze di mercato e degli effetti collaterali delle politiche monetarie.

Come intervenire se la capacità di spesa diminuisce?

In un’economia in cui l’aumento dell’inflazione o l’aumento dei tassi d’interesse erode la nostra capacità di acquisto, è possibile che ci si ritrovi in difficoltà nel far fronte alle spese quotidiane, anche esaurendo i propri risparmi. Finendo con l’incapacità anche di pagare con regolarità le rate di un mutuo o di un prestito.

In questo contesto, è importante agire con prontezza per evitare che la situazione debitoria peggiori ulteriormente. Bisogna quindi trovare strategie per rientrare in possesso della propria vita finanziaria e ridurre i debiti. Una delle opzioni disponibili è quella di rivolgersi a una società riparatrice del credito come Risolvi il tuo Debito.

Risolvi il tuo Debito è in grado di creare un piano di rientro personalizzato per il cliente, negoziando importanti riduzioni del debito con gli enti creditori. L’obiettivo è quello di fornire un sollievo finanziario e una maggiore sicurezza per il futuro, aiutando il cliente a rientra del debito con la propria disponibilità economica effettiva.

Si può richiedere una prima consulenza per conoscere le opzioni disponibili e capire se questa sia la soluzione giusta per la propria situazione.